ILDEGONDA
Drama
lírico en dos actos.
Libreto
de Temístocle Solera.
Música
de Emilio Arrieta.
Estrenada
en el teatro del Conservatorio de Milán, Italia, en junio de 1845.
ARGUMENTO
Ildegonda
es una joven de noble cuna, que ama a un muchacho plebeyo mientras está
prometida por decisión paterna a un hombre noble a quien no ama. Ante la
imposibilidad de estar juntos Ildegonda y Rizzardo se juran amor eterno. El
padre y el hermano de Ildegonda, que tienen que velar por el honor familiar, se
enfrentan a Rizzardo y como consecuencia de ello Roggiero, el hermano, muere.
Rizzardo, que incomprensiblemente se libra de ser ajusticiado, se marcha a las
cruzadas como forma de desagravio; al volver encuentra a Ildegonda recluida por
negarse a contraer matrimonio con su prometido. La suerte quiere que Rizzardo,
sorprendido con Ildegonda, consiga salir bien parado de nuevo ante la justicia.
Ante las súplicas de su hija, Rolando se reconciliará con Rizzardo para
satisfacción de una Ildegonda que se encuentra ya en el lecho de muerte.
_____________
Personajes:
Ildegonda: Joven de noble
cuna.
Ildebene: Doncella de
Ildegonda.
Rizzardo: Joven del pueblo.
Rolando Gualderano: Padre de
Ildegonda.
Roggiero: Hermano de Ildegonda.
Ermenegildo
Falsabiglia: Prometido de Ildegonda.
ACTO PRIMERO
ESCENA I
SALA
Damas,
Caballeros, Falsabiglia, Rolando, Ildegonga y Rogiero.
CORO
Fulge
la stella rorida,
Se
in limpido mattin
Alza
dall'onda cerula
Bello
di rose il crin.
Ma
la vezzosa vergine,
Astro
gentil d'amor,
Sparge
dal volto angelico
Più
vivido splendor.
DAMAS
Vieni,
Ildegonda... allegrati!
Lascia
di lutto il vel.
CABALLERO
Oh!
tergi alfìn le lagrime…
Lieta
è la madre in Ciel.
TODOS
Pensa,
pensa, o gentil giovinetta,
Che il bel fiore di tua
gioventù,
Come rivo che al mare
s'affretta,
Fugge
tosto, e non torna mai più.
Al
felice che t'ama e t'adora
Abbandona
il tuo vergine cor;
Non
un dì, non trascorrasi un'ora
Senza
un dolce pensiero d'amor!
ROLANDO
Affaticato
e stanco
Dal
cammino esser dei, nobil parente!
Vieni....
FALSABIGLIA
Parea
che amore
Dato
m' avesse l' ali! - E perchè tanto
Mesta,
Ildegonda, al giunger mio?...
ILDEGONDA
Non
ponno
Carmi
di nozze e suoni
Dar
sollievo al mio core...
Ah,
madre!... più non sei!... (Empieza a llorar)
FALSABIGLIA
Frena
il dolore!
Il
tempo....
ILDEGONDA
Ah,
il tempo nulla può!
ROLANDO
(A
la hija) (Di basso
Amor
ti nutri!... M'obbedisci, o certa
Dai
morte al vii che ti sedusse!)
ILDEGONDA
(Aterrorizada)
(Oh Dio!)
ROLANDO
Trema,
oh stolta, il furor mio!
ROLANDO
y ROGIERO
(D’arcano
orribile
e
sciolto il velo.)
ROLANDO
(La
mia canicie
serbasti,
oh cielo,
a
tanti palpiti,
a
tal rosor!)
ILDEGONDA
(Chi
dissi incauta!
io
tremo, io gelo,
Deh!
tu soccorrimi,
tu
che de’miseri
sei
defensor)
ROGIERO
(Tremendo
fulmine
piombò
dal Cielo,
squarciò
l’incauta
del
dallo il velo.
¡Comincia
a pascerti,
oh
mio livor!
ILDEGONDA,
FALSABIGLIA y CORO
(Si
pasce l’anima
d’inmensa
gioja,
giorni
s’apprestano
di
pace e amor)
ROGIERO
(A
Falsabiglia)
A
duol perdona!
FALSABIGLIA
Grato
m’e
quel suo cor sensibile!...
ILDEGONDA
(Oh
tormento!)
ROLANDI
Non
turbin triste idee si bel momento.
(Rolando
acompaña a Falsabiglia y a todos los huéspedes a sus habitaciones; entonces
coge de un brazo a Rogiero y lo lleva de vuelta a la escena)
ESCENA II
Rolando
y Rogiero.
ROLANDO
Mio
Rogiero!... un dubbio orrendo
Mi
dà guerra!...
ROGIERO
Intendo,
intendo!
Da
più dì me pur distrugge...
Oh,
ma il vile non mi sfugge!
ROLANDO
Popolano
è il scellerato!...
ROGIERO
Da
cent'occhi è già guardato!
ROLANDO
Chi
può spegnere il decoro,
Lo
splendor degli avi miei?
Come
venne a me da loro
Deve
a'figli pervenir.
Trema,
trema, o Popolano,
Se
di tanto reo tu sei!
D'un
offeso Gualderano
Al
pugnal chi può sfuggir?
ROGIERO
I
miei sgherri!!...
ESCENA III
Dichos
y Guerrero.
GUERRERO
E
certezza il sospetto!
Ecco
un foglio...
ROLANDO
(Abriendo
la carta) Oh, l'indegno fìa spento!
GUERRERO
Ei
lo diede ad un servo...
ROLANDO
(Leyendo)
Che Sento!!
Nel
giardino fra poco ei sarà!
GUERRERO
E
segnato di croce sul petto,
Deve
all'alba partir...
ROLANDO
y ROGIERO
No'l
potrà!
ROLANDO
Oh
superbo! sul capo ti piomba
Già
lo sdegno che dentro mi rugge!
Da
te stesso ti schiudi la tomba...
Chi
ti puote a Rolando sottrar?
Sciagurato...
l'amor che ti strugge
Fia
nel sangue vilissimo spento!
Già
t' incalza l’estremo momento...
Vien,
ti getta sul vindice acciar!
ROGIERO
y GUERRERO
Oh
ne imponi! qualunque cimento
Al
tuo cenno sapremo affrontar!
(Rolando entra en las habitaciones donde se encuentran los convidados. Rogiero y el Guerrero salen
por el lado opuesto)
ESCENA IV
JARDIN
La saliente luna se refleja en una parte del palacio de Gualderano. Detrás de un pequeño
muro se ve la iglesia de las monjas iluminada, de cuya torre se oye la campana
que toca a las oraciones de la tarde.
Coro
interior de Monjas.
CORO
A
te dal petto supplice
Volin
col dì morente
Le
nostre voci fervide,
O
Padre onnipotente!
Sul
claustro solitario
Vegli
pietoso il Ciel!
Noi
fortunate! - Il torbido
Grido
mondan qui tace;
Alle
sue caste vergini
Manda
il Signor la pace!
Ei
benedisse all'anime
Quando
c'impose il vel.
ESCENA V
Ildegonda
e Idelbene.
(Ildegonda
se adelanta profundamente triste. Ildebende le sigue en silencio)
ILDEGONDA
Le
udisti? - Oh voi felici
Ch'ergete
a Dio la voce.
Libere il core di mondano affetto!-
Ch'io
respiri quest'aura!... Insana gioja,
A
me cagion di morte,
Là
pur s'aggiri! - Amica... oh t'avvicina!
Questa
notturna brezza (Se sienta)
Di
cari sensi ogni alma investe e pasce!
Sol
questo core... ah! questo cor non prova
Di
natura l'incanto...
Egli
non vive che al dolore e al pianto!
Quai
memorie al trafitto mio core!...
Qui
Rizzardo giuravami amore!
Ah!...
pietosa la madre in quel loco!
Mi
diè speme, al mio pianto s' unì!
Ahi!
che sola lasciommi, dolente,
Agli
sdegni d' un padre furente!
Pria
la morte che spegnere un foco,
Cui
la madre e il Signor benedì.
IDELBENE
Scaccia
il duol che sì t' accora…
Disperato
il mal non è.
ILDEGONDA
Madre
mia, se m'ami ancora,
Fa
che tosto io voli a te.
Oh
che allora de’mortali
Taceran
gli sdegni infesti!
Là
narrandoti i miei mali
Il
mio sposo attenderò.
Fra
le gioje de’celesti
Io
già volo in paradiso:
Tu
godrai nel mio sorriso,
Nel
tuo gaudio anch'io godrò.
(Quiere volver a entrar en el palacio, pero es detenida repentinamente por la
siguiente voz)
VOZ
Avventurosa,
errante pellegrina, (De dentro)
E
pur segnata della Croce il petto,
La
regal casa abbandonò Fiorina
Per
seguitar l’amato giovinetto;
Combattendo
al suo fianco in Palestina
Fu
il terror de credenti in Macometto:
Da
valorosi insiem caddero in guerra,
Dormono
insieme in quella sacra terra!
ILDEGONDA
Odi...
oh ciel!... sua voce e questa!
Oh
ch'ei voli a questo cor!
IDELBENE
Ildegonda!...
ah no!... t'arresta!
ILDEGONDA
Lascia!...
oh lascia!...
IDELBENE
Attendi
ancor!
VOZ
Era
d’antunno un bel mattin sereno,
L’ultimo
ch’ella si destava all’armi
- Fiorina,
ah non voler (diceale Sveno),
Non
voler nella pugna seguitarmi!
Immensa
strage s'apparecchia, oh! almeno
Il
diletto tuo capo si risparmi. -
Non
l’ascoltava; insiem caddero in guerra,
Dormono
insieme in quella sacra terra.
ILDEGONDA
Oh!
Fiorina avventurosa,
Furon
paghi i tuoi desir!
Tu
potesti amante e sposa
Col
tuo fido almen morir.
Ei
tace!... io più non l’odo!... a me lo guida...
Idelben,
deh, me’l guida! Ei sappia almeno
Tutta
la mia sventura... e poi fia questo
L'ultimo,
estremo accento!
(Ildebene
abrer la puerta secreta; sale Rizzardo y ella entra en el palacio)
ESCENA VI
Rizzardo
e Ildegonda.
RIZZARDO
Ildegonda!
ILDEGONDA
Rizzardo
(A
dúo)
Oh
mio contento!
ILDEGONDA
Rizzardo,
ah dunque è vero
Che
me lasci per ire in Palestina?
E
il cor te'l soffre?
RIZZARDO
A
te pur soffre il core…
Al
Falsabiglia dar la man ch'è mia!
ILDEGONDA
Invan
l'impone il padre.
RIZZARDO
Oh
dunque meco
Segui
l'esempio di Fiorina! Elesse
Me
la cittade fra i Crociati, e fora
Vii
delitto un rifiuto.
ILDEGONDA
E
a me delitto
Fora
il seguirti. Immacolato e santo
Lascia
eh' io nutri questo amor nel pianto!
RIZZARDO
Perdonami,
Ildegonda... oh, mi perdona,
Alma
di paradiso!...
ILDEGONDA
Un
giorno forse
Commosso
il padre del soffrir mio lungo,
A
te, che bello tornerai di gloria,
Ei
stesso m'unirà...
RIZZARDO
Tanta
speranza
Darà
forza al mio braccio, al cor baldanza!
Solo
un'alba, e vedremo la Croce
Volteggiare
terribile al vento,
Come
un'aquila altera, feroce,
Come stella che annunci
spavento!
Se,
fulgente d'alloro le chiome,
Vincitore
al tuo sen non verrò,
Mille
volte chiamandoti a nome
Là
nel sacro terreno morrò.
ILDEGONDA
Oh
t'infiammi la voce del Santo (Pedro el Ermitaño):
Va,
Rizzardo, alla mesta cittade;
Tergi,
tergi d'miseri il pianto,
Struggi, abbatti le barbare
spade!
Sempre
a te fra i perigli di guerra
Coll
ardente pensier volerò;
Se
cadrai nella mistica terra
Tosto
in cielo seguir ti saprò.
RIZZARDO
Sola
dunque in stranio lido
Verrà
meco la speranza?
ILDEGONDA
O Rizzardo!
a me sii fido,
Non
temer di mia costanza!
RIZZARDO
Un
tuo pegno!...
ILDEGONDA
Ah
si! la madre
Mi
lasciava questa croce:
N'orna
il petto, e fra le squadre
Di
difesa a te sarà.
(A
dúo)
Ora
alziamo á Dio la voce,
Nostri
giuri ascolterà!
(Se
arrodillan, entretanto por la puerta secreta se asoman dos soldados y Rogiero)
Dio
d'amore, cui giunge diletta
La
preghiera dell'alme innocenti,
Piovi,
ah piovi tua giusta vendetta
Sull'iniquo che rompe sua fè!
Ed
al primo che muore consenti,
Consolar
chi rimane nel pianto!
Io
verrò nell'angelico manto
Fra'tuoi
sogni a posarmi con te!
(Oyese,
de improviso música festiva en el palacio)
ILDEGONDA
Qual
lieto suon! (Agitada)
RIZZARDO
Trascorse
Chiaror per quelle stanze!
ILDEGONDA
Fuggi!...
Mi cercan forse,
M'invitano
alle danze!
RIZZARDO
Lo
sposo?... oh ciel!.... rammenta
Il
giuro tuo, la fè!
ILDEGONDA
O
di Rizzardo, o spenta....
E
puoi ridirlo a me?
(A
dúo)
Ah
vieni! è questo
L'estremo
addio!
Al
giuro mio
Fedel
sarò.
A
noi funesto
Pur
volga il fato...
Sempre
al tuo lato
In
ciel vivrò.
(Queriendo
salir Rizzardo por donde había entrado es sorprendido por Rogiero y los dos
soldados. Rizzardo hiere a Rogiero que cae en brazos de uno de los suyos; el
otro parte precipitado a llevar a palacio la noticia del suceso: Ildegonda se
vuelve aterrada al sentir el choque de las armas y prorrumpe en un grito)
ESCENA VII
Dichos,
Rogiero e Idelbene.
ILDEGONDA
Il
mio fratello!!...
RIZZARDO
Ahi
misero!
Il
tuo fratello è questo!
ILDEGONDA
Fuggi!...
(Desesperadamente)
ROGIERO
Codardo!...
(Moriendo)
RIZZARDO
Io
resto!
ILDEGONDA
Deh,
fuggi per pietà!
IDELBENE
Il
padre! (Corriendo)
ROGIERO
Oh
gioja!.... (Como anteriormente)
ILDEGONDA
y RIZZARDO
E
il fulmine
Colpire
non mi sa!
ESCENA ULTIMA
Dichos,
Rolando, Caballeros, Damas y Soldados con antorchas.
ROLANDO
Oh
traditori v'ho cólti!
RIZZARDO
Inerme
io son... ferite!
ROGIERO
Io
muojo!.. ognuno ascolti!...
ILDEGONDA
y RIZZARDO
Abissi,
a me v'aprite!
ROLANDO
Figlio,
vendetta avrai. (A Rogiero)
ROGIERO
E...
fia... crudele!!
TODOS
Ei
muor.
(Rogiero,
es trasportado al palacio. Silencio)
ROLANDO
(Oh
figlio mio!... lo, sdegno
Or
puote men che il duolo!
Per
lei feria l’indegno…
Io
figli più. non ho!
Per
maledirla solo
Di
lei mi sovverrò)
ILDEGONDA
(Su
me che gli occhi apria,
Se
mi serbava a tanto,
Il
cielo maledia,
I
mali suoi versò.
Sempre
dannata al pianto
Di
me l’orror sarò)
RIZZARDO
(Misero!
a che m'ha spinto
Demone
orrendo, avverso!
Dal
sangue, ond'io son tinto,
Peggio
che morte avrò!
Stolto!
chè in me converso
II
brando mio non ho!)
CABALLERO
(Punito
è il seduttore
Che
ambire a tanto osò!)
DAMAS
(Miseri!
Un puro amore
Sol
pianto a voi costò)
ROGIERO
O codardo!...
(Sacando la espada)
RIZZARDO
Io
prego… uccidimi!
ROLANDO
Tu
sei sacro a questo brando.... (Acercándose)
ILDEGONDA
Pria
su me!... (Escudando al amante con su pecho. Rolando quiere herirla)
CORO
Che
fai?... Rolando!
E
tua figlia!!...
ROLANDO
Figlia!...
no!
Non
ho figli! Il foco eterno
Su
lei chiamo dall'averno!
All'
infame popolano
Tomba
un carcere sarà.
Assassin
d'un Gualderano
La
sua patria il chiamerà.
ILDEGONDA
Madre,
ah madre dal cielo l'intendi,
Ne
dal cielo mi difendi?
Alla
misera rejetta
Anche
il chiostro insulterà.
Oh
fuggite! è maledetta!
Ogni
vergine dirà.
RIZZARDO
Ah
per lei, per lei perdóno,
Non per me, che vii non sono:
Il
mio sangue.... ei sol ti basti!
Non
calunnia.... orror mi fa!
Empia
accusa minacciasti,
Pria
la morte per pietà!
CABALLERO
Il
superbo popolano
Stende
supplice la mano!
Oh!
d'acciar non cada ucciso,
Il
Consiglio parlerà!
DAMAS,
IDELBENE
Giovinetta
sventurata,
Chi
tal sorte avria pensata!
Quell’
angelico tuo viso
Duolo
eterno sfiorirà!
ROLANDO
Al
Consiglio!
GABALLEROS
Un
grande esempio
Agli
stolti si darà!!
FINAL DEL PRIMER ACTO
ACTO SEGUNDO
PRIMERA PARTE
ESCENA I
ATRIO DEL PALACIO DE GUALDERANO
La
noche está para terminar su curso tenebroso.
CABALLERO
1º
Siam
qui tutti?
CABALLERO
2º
Tutti!
CABALLERO
1º
E
strano
Un
appello in tal momento,
CABALLERO
2º
Sciolto
è il reo!
CABALLERO
1º
Fia
ver?... che sento?
CABALLERO
2º
Coi
Crociati partirà.
TODOS
Dell'offeso
Gualderano,
Far
vendetta si vorrà.
CABALLERO
1º
Gualderano
è offeso assai,
Ma l'affronto in noi pur cade.
CABALLERO
2º
Che
ad oprar ci resta ornai?
Sol
le spade…
CABALLERO
1º
Ah,
sì! le spade!
TODOS
Dalla
carcere, dal ferro
Mal
lo salva un vil consesso;
Il
pugnale dello sgherro
Da
per tutto il giungerà.
Questa
schiatta baldanzosa,
Che
maggior si crede adesso,
Alla
gleba tormentosa
La
cervice piegherà.
ESCENA I
LUGAR SUBTERRANEO EN EL CONVENTO
Una lámpara
ilumina tristemente las lóbregas paredes.
Ildegonda,
sentada en un rustico asiento, apoya su afligida cabeza
en un sencillo velador. Por el enverjado entra la claridad de los relámpagos, y se oye el estrépito de la tempestad.
en un sencillo velador. Por el enverjado entra la claridad de los relámpagos, y se oye el estrépito de la tempestad.
ILDEGONDA
Gran
Dio, ti placa!.... Ove mi celo? - Oh, dove
M'abbandono
paterno sdegno! - Orrenda
Carcere
è questa! - Sola...
Sola
sepolta qui!... Perchè, siccome
Al
mio Rizzardo, gli uomini feroci
Non
mi voglion dar morte? - E ancor, Rizzardo,
L'ombra
tua qui non scese a consolarme…
E
pur fida son io…
Pura
siccome al dì del giuro mio!
CORO
Peghiam!...
reghiam!... è orribile (Dentro del claustro)
Fors'ei
le prave agli uomini
Brame
del cor rinfaccia!
ILDEGONDA
Perdón!...
Perdón!... (Arrodillándose)
CORO
Deh,
calmisi,
Gran
Nume, il tuo furor!
Placa
la guerra infausta
Degli
elementi irati;
Torni
il tuo riso a splendere
Sovra
gli umani fati!
Stendi
pietoso un'iride,
Nunzia
di pace e amor.
ILDEGONDA
Ecco... tutto è silenzio! — Or
più non odo
Accento
clie mi dica
Come
tra' vivi io sono. - Ah non m'inganno!...
Un
affrettar di passi!... Oh, l’ombra fosse
Del
mio Rizzardo!... Oh, di celesti forme
Ch'io
lo vegga raggiante!...
RIZZARDO
Sposa!..
(Desde dentro)
ILDEGONDA
Cielo!...
(Gritando)
ESCENA III
Ildegonda y Rizzardo que
entra por la puerta secreta embozado en una capa y dice.
RIZZARDO
Ildegonda!...
ILDEGONDA
(Fuera
de si) Il suo sembiante!!
RIZZARDO
Vieni,
vieni a questo petto...
Son
finite le tue pene!
ILDEGONDA
Ha
d'un angelo l'aspetto... (Delirando)
Oh,
m'adduci in Ciel con te!
RIZZARDO
Tu
non sai quant'io soffria.
Ma
per te, per te, mio bene;
Vieni
in terra di Soria,
Vieni...
Iddio ci guida il piè!
ILDEGONDA
Te
dannato... ahi crudi!... al foco,
Disse
un foglio maledetto!
Fera
vista!... in ogni loco
Il
tuo sangue m'apparì!
Ah,
sei tu del mio diletto
La
bell'ombra innamorata!
Hai
la fede a me serbata...
A’tuoi
passi il Ciel s'aprì!
RIZZARDO
Sposa!...
Io vivo!... Ah, quello scritto
Fu
bugiardo!... o forse il padre
Volea
compiere il delitto
Coll'accrescerti
il dolor.
Sposa!...
ILDEGONDA
Oh,
parla di mia madre,
Tu
che vieni dal Signor!
Oh,
di mia madre parlami:
Ama
la figlia ancora?
Pietosa
alle mie lagrime
Fors'ella
in Ciel s'accora;
Dille
che questa misera
Troppo
oramai soffrì!
Che
per me tardo a sorgere
Non
sia l’estremo dì.
RIZZARDO
Oh
quale incanto spirano
Que'mesti
e cari accenti!
Guardami,
o sposa... ah, guardami!
Non
ombre hai tu presenti:
Il
tuo Rizzardo, o misera,
Il
tuo Rizzardo è qui!
Vieni...
dai lacci a scioglierti
Il
Ciel la via m'aprì!
Ma chi s' appressa?...
ILDEGONDA
Qual cupo suono!
RlZZARDO
Vieni!...
(Cogiendo a Ildegonda por un brazo)
ILDEGONDA
Ah
Rizzardo.
RIZZARDO
Vieni!...
t'affretta!
ILDEGONDA
Dove
mi traggi?..
RIZZARDO
Tradito
io sono!
Il
brando!... (Saca su espada y lleva consigo a Ildegonda)
ESCENA IV
Dichos,
Rolando y Caballeros.
ROLANDO
E
vano!... morte t'aspetta!
ILDEGONDA
Oh
vista orrenda!...
RIZZARDO
Morte?...
il mio brando
Darmi
la morte ben ei saprà!
ROLANDO
y CABALLERO
Stolto!...
ad un fine ben più nefando (Deteniéndole)
Te
niun Consiglio salvar potrà.
No,
qui spento non cadrai,
Tal
vendetta è poca all'onte;
Palco
infame salirai,
O
di chiostri insultator!
Chinerai
l’audace fronte
All'aspetto
de' tormenti;
Sarai
favola alle genti,
L'abbominio
d'ogni cor.
ILDEGONDA
Perchè
fiero ei sì mi guata?...
Oh,
toglietelo al mio ciglio!
Ha
la spada insanguinata...
Sono
larve... o miro il ver?
Che
fan qui soldati in armi?
Io
non reggo in tal periglio?
Vieni,
o morte: a spaventarmi
Più
non vale il tuo poter.
RIZZARDO
Qui
mi volle il duro fato...
Imperterrito
l’attendo!
Palco
infame è a me serbato...
Lieto
in cor l'ascenderò!
E
la sposa?... o padre orrendo,
Cor
di tigre annidi in petto!
Qual
rimorso in truce aspetto
Te
nud’ombra inseguirò!
CABALLERO
Vendicato
è Gualderano…
Sorge
un palco a quell’insano...
Or
salvare il maledetto
Gualderan
soltanto può.
ACTO SEGUNDO
SEGUNDA PARTE
ESCENA I
PRISION
Rizzardo
solo.
RIZZARDO
Oh
come l'alma sente
Desio
d'abbandonare il mortal velo!
L'accoglierà
nel Cielo
Benedetta
il Signor! - Qui senza colpa
Fia
dai viventi disprezzata!... oh il palco
Tosto
s'innalzi. - Non può vil calunnia
Questa
mente prostrar, forte e sicura
«
Sotto l'usbergo del sentirsi pura!» -
O
mia sposa! al duro passo
Te
chiamar m'udran soltanto;
Ah,
domani ignoto sasso
La
mia salma chiuderà!
Se
la zolla abbandonata
A
bagnar verrai di pianto,
La
mia polve innamorata
Palpitare
ancor s'udrà.
CORO
Rizzardo!
(De dentro)
RIZZARDO
S'
aprono - le ferree porte.
CORO
Rizzardo!
(Como anteriormente)
RIZZARDO
Annunciano
- forse la morte.
ESCENA II
Dichos
y Coro de Soldados.
CORO
Vieni!
Rolando - salvo ti fa.
RIZZARDO
Pena
maggiore - dar mi vorrà.
CORO
Ei
della misera - figlia morente
Pianse
allo scritto - surse repente!
Amor,
rimorso - gli dièr le penne,
Grazia
al Consiglio - chiese, l'ottenne.
Vieni!
col padre - dell'infelice
Al
letto vola - di lei che muor.
RIZZARDO
Ben
più morendo - sarei felice...
Misera!... oh come - torni
all'amor!
Sposa diletta, attendimi,
Sì ch'io ti spiri appresso!
Noi
voleremo agli Angeli
Stretti
in un solo amplesso;
Che
val se al nostro amore
Quaggiù
non crebbe un fiore?
Cresce
d' eterno lauro
Per noi corona in Ciel!
CORO
Vieni,
e al primiero anelito
Risorgerà
quel vel.
ESCENA III
HABITACION EN EL CONVENTO
Por
una amplia ventana entra un rayo de sol de oriente.
Un
Coro de Vírgenes ayuda a Ildegonda, que muestra signos de un delirio mortal.
CORO
Qui
posa il fianco! E balsamo
Quest'aura
mattutina;
Il
Sol nascente imporpora
Già
tutta la collina.
Odi!...
gli augelli un canto
Alzan
di lode al Santo.
Vieni!
preghiamo insieme,
Calma
il tuo cor ne avrà.
(Per lei non v' è più speme,
E
tarda ogni pietà!)
ILDEGONDA
E
il padre ancor non mi rispose! - L'urna
Me
dunque maledetta
Accoglierà!...
deh, padre mio!...
CORO
Fa core...
L' estreme tue parole
L'hanno commosso!...
ILDEGONDA
Oh,
chi più lieta, amiche,
Allor
di questa misera?...
CORO
Ildegonda!
Venirne
a te promise...
ILDEGONDA
Fia
ver?...
CORO
T'allegra...
Ei viene! Il Ciel t'arrise.
ESCENA IV
Rizzardo
y Rolando se arrojan en los brazos de Ildegonda.
ILDEGONDA
Deh,
vi frenate, o palpiti!...
Rizzardo...
il padre... oh Dio!
E
vero?... o sogno ingannami?
Ah,
non è sogno il mio!
RIZZARDO
Sposa!...
ILDEGONDA
Non
godi, o madre?
Questo
di nozze è il suon!
Ne
benedici, o padre,
Segno del tuo perdón.
(Ildegonda, sostenida por las
vírgenes, se arrodilla, y con ella todos; Rolando extiende las manos en actitud
de bendición sobre las cabezas de su hija y Rizzardo)
ROLANDO
Come
il padre, o figli miei,
Benedicavi
il Signor!
(Né
punisca i falli in lei
D'
un crudele genitor!)
ILDEGONDA
(I miei voti, i preghi miei
Già
volarono al Signor!)
CORO
y RIZZARDO
(Oh
gran Dio, che giusto sei,
Deh
la serba a tanto amor!)
(Silencio
general, Ildegonda se levanta impulsada
por una fuerte emoción que vigoriza sus
moribundos miembros)
ILDEGONDA
Qual
benda m'aggrava le stanche pupille?
Chi
toglie a’miei sguardi del Sol le faville?...
Lasciatemi,
o crudi, la luce del dì!
Schiudete
le imposte!... deh s'apra il mio seno
Al
limpido azzurro del Cielo sereno!
Perchè
tal mestizia nei volti apparì?
RIZZARDO
Ch'io
spiri, ch'io spiri!... ch'io sciolga quest'alma!
Attendi,
infelice!... ritorna alla calma!...
Oh
teco mi chiami pietoso il Signor!
ROLANDO
Li
ascolto!... ne il pianto mi bagna le ciglia!...
Io
tutto ho perduto!... perdonami, o figlia!
ILDEGONDA
Oh
padre!.. Rizzardo!.. (Se abandona en sus brazos)
TODOS
La
vergine muor!!
FIN
Información obtenida en:
https://archive.org/details/ildegondadrammai00sole
https://archive.org/details/ildegondadrammai00sole
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